lunedì 20 giugno 2011

Vergognarsi della propria bravura

Fantasia X- Alonso Mudarra
Questo è uno dei più bei brani che siano stati scritti per la chitarra. E anche uno dei più famosi. La versione che potete ascoltare da qui è quella di Julian Bream, chitarrista inglese che dà una delle interpretazioni che preferisco di questo brano!



Questo brano scritto in Spagna nel '500 rivela, a volerlo ascoltare bene, delle gradite sorprese. La prima cosa da notare è il titolo: "fantasia que contrahaze la harpa en la manera de Ludovico". L'intenzione è quindi quella di imitare un altro strumento molto in voga nelle corti spagnole, l'arpa. Gli arpeggi iniziali sembrano andare alla ricerca di una melodia e sviluppano in orizzontale (nella melodia) un'idea verticale (se li suonassimo insieme sarebbero degli accordi perfetti). Questa ricerca di una melodia si compie ad un certo punto trovandouna successione incalzante di accordi (1:04) si intuisce un'intenzione che poi prende piede (1:13) aumentando anche il ritmo. Su questo movimento finale è interessante un'annotazione del compositore che sente la necessità di giustificarsi con chi ascolta e chi suona. In calce alla musica è annotato che da lì in poi si costruiscono alcune "false relazioni" che si susseguono nel brano. L'autore specifica che se suonate velocemente non si sentono poi molto, salvaguardando la piacevolezza del pezzo. Al di là del tecnicismo, una falsa frelazione è una dissonanza, cioè un suono per definizione poco gradevole. E' interessante notare che per noi che ascoltiamo oggi c'è molto poco di dissonante in questo brano, dopotutto noi abbiamo nelle orecchie la dodecafonia, Gershwin, Wagner, i Beatles, e anche Gigi d'Alessio (volenti o nolenti li abbiamo proprio tutti!). Viviamo (musicalmente parlando) in un mondo che ha smesso di trovare sbagliata la dissonanza, e la trova invece interessante. Da questo punto di vista non può che farci tenerezza l'intenzione di un autore (e anche su questo termine potremmo dilungarci su quale sia la differenza tra usarlo oggi e così tanti secoli fa) che sappia di aver fatto qualcosa di "non consentito", ma non rinunci al suo gusto e con l'escamotage chieda all'esecutore di suonarlo velocemente, quasi a sperare che nessuno se ne accorga!
Almeno a me ha sempre fatto tenerezza quell'annotazione, e nell'eseguirlo ero combattuta tra la condiscendenza di accontentare l'autore e suonarlo in fretta, e la voglia di rendergli davvero giustizia e lasciare che si potessero apprezzare queste sonorità così 'interessanti' e così moderne per un uomo del '500.

2 commenti:

giacy.nta ha detto...

Quindi, sai suonare la chitarra? Fortunata donna!
Bellissimo il tuo post.
Un caro saluto,
Giacinta

Clode ha detto...

Peggio: sono diplomata in chitarra! mi è venuta la malsana idea di iniziare a proporre una serie di brani che ho suonato con un piccolo commento, vedremo come vanno...
Sei sempre gentilissima!
:)