mercoledì 8 aprile 2009

Sono più portata a credere ai giornali stranieri...

La città ha ignorato l'avvertimento del l'imminente terremoto, più di 150 i morti, 1500 feriti e 50 000 sfollati nel disastro che ha colpito l'Italia.
Quando ieri l'Italia si riprendeva dal potente terremoto che ha fatto più di 150 vittime, e raso al suolo intere città mentre la popolazione dormiva, un sismologo affermava di aver dato notizia del disastro nelle 24 ore precedenti e afferma che il suo allarme è stato ignorato.
La scorsa notte le squadre di emergenza stavano ancora freneticamente cercando dei sopravvissuti nella città medievale de L'Aquila, vicino all'epicentro del sisma, e nei villaggi vicini, lungo le montagne dell'Abruzzo, nella zona centrale del paese. Pare che una squadra abbia salvato almeno 60 persone dalle macerie. Più di 1500 sarebbero i feriti e fino a 50 000 persone sono rimaste senza un'abitazione. I dispersi sono decine, e pare che il numero dei morti sia destinato a salire. Nonostante il presidente del consiglio Silvio Berlusconi abbia dichiarato lo stato di emergenza e promesso un numero eccezionale di squadre di salvataggio, la forte amarezza si sta diffondendo in merito alla presunta possibilità di salvare tutte queste vite facendo evacuare prima delle 3.32 della notte, ora in cui il terremoto ha colpito. La scossa è stata misurata, 5.8 gradi della scala Richter, secondo l?istituto Nazionale di Geofisica Italiano, Il Geological Survey americano riporta invece la misura di 6.3.
Un certo numero di scosse aveva colpito la regione de L'aquila a metà gennaio, il che ha spinto Giampaolo Giuliani, un ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare i cui laboratori si trovano sotto il Gran Sasso a far scattare l'allarme. In alcune interviste precedenti la scossa di terremoto, affermava di aver sviluppato un sistema di avvertimento basato, non sulle onde sismiche, ma sul radon che viene espulso dal terreno sottoposta ad intense pressioni.
Dopo la sua avvisaglia un furgoncino con megafono ha fatto il giro delle case avvertendo la popolazione di lasciare le proprie abitazioni. Ma il sindaco, Massimo Cialente, lo ha minacciato di procurato allarme, anche se nella regione si erano verificate 9 scosse dall'inizio di aprile."Ci sono persone che devono chiedermi scusa e che avranno sulla coscienza il peso di quello che è accaduto", dice Giuliani a La repubblica, l'esperto racconta di non aver saputo come muoversi domenica quando gli fu chiaro che il terremoto era imminente "non sapevo più a chi rivolgermi, non potevo fare nulla perché ho ricevuto un avviso di garanzia per aver detto che ci sarebbe stato un terremoto".
Berlusconi che ha cancellato un viaggio in Russia, per raggiungere le zone colpite dal disastro, appare sulla difensiva quando gli si chiede ragione del comportamento delle autorità. Ora è tempo di concentrarsi sui soccorsi e “possiamo discutere in un secondo momento sulla prevedibilità dei terremoti”.
Nel centro de L'aquila il suolo è ricoperto da macerie, cemento, mobili, tegole. Le strade sono ricoperte di polvere grigia, e così le auto parcheggiate, il tetto della cupola di una delle chiese in piazza Duomo è completamente andato. La gente del posto racconta l'orrore di vedere la propria città spazzata via sotto i loro piedi nel mezzo della notte.
"Mi sono svegliata con il suono di quella che sembrava l'esplosione di una bomba" racconta Angela Palumbo, 87 anni."siamo riusciti a scappare mentre tutto ci cadeva addosso. Tremava tutto, i mobili cadevano. Non ricordo di aver mai visto niente del genere prima d'ora"
[...]
Da The Independent

P.S. La traduzione è mia, tralascio l'ultima parte dell'articolo che riporta le reazioni delle vittime, nel remoto caso di citazione vi prego di indicare la fonte.

2 commenti:

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

Solo un piccolo coucou per augurarti buona pasqua.

(Sperando che quella della gente di Abruzzo sia un poco meno pesante, pensando a quanta solidarietà si è manifestata attorno a loro)

giardigno65 ha detto...

Mai gridare al lupo, ma stavolta il lupo c'era