venerdì 10 aprile 2009

Quello che i giornali italiani non hanno il coraggio di dire...


Dopo il terremoto Berlusconi tramuta il disastro in vantaggio elettorale.

L'energica reazione del leader italiano al disastro si è rivelata un trionfo d'immagine.

Ancora riecheggiano le beffe dei media di tutto il mondo, Italia inclusa, nelle orecchie di Silvio Berlusconi di ritorno la settimana scorsa dal g20 a causa dei suoi modi da clown al summit internazionale. Ma 4 giorni di impegno e iperattività nel disastro dell'Abruzzo hanno portato il premier dalle stalle alle stelle. Conducendo le operazioni dal fronte, il 72enne Presidente del Consiglio, ha dato un taglio alla burocrazia che spesso in Italia rende un incubo ogni operazione apparentemente semplice, e ha trasformato una zona disastrata in un nuovo e provvisorio terreno economico. Ha impegnato ieri altri 70 milioni di euro in aiuti per l'emergenza, portando il totale a 100 milioni. Ha anche annunciato che i 28 milioni di sfollati sarebbero stati esentati da pagamenti di ipoteche e tasse con effetto immediato.

Se la spinta politica che si sta godendo adesso sia provvisoria non è ancora chiaro. Quello che è chiaro è che dal momento del disastro si è creata una netta distinzione tra la percezione del premier in Italia, e all'estero. I suoi commenti apparentemente ironici, e i suggerimenti agli sfollati di pensare di essere in vacanza in campeggio, e di tirarsi su di morale passando la Pasqua al mare, sono presi dai media stranieri come esempio delle esternazioni sempre fuori luogo di Berlusconi.
In Italia, alcuni, come l'ex senatrice, dicevano che le sue battute erano un riflesso della sua insensibilità. "Lui non può essere mai negativo... quindi la sua risposta è l'ottimismo
estremo", disse alla stampa francese.
Il grande pubblico si è a malapena accorto di queste gaffe, alcune della sue apparizioni nella zona del terremoto anche addirittura catturato qualche applauso. E i giornalisti che spesso sono scettici circa Berlusconi, hanno concluso che , politicamente, questo è un "buon" terremoto per lui. Ha annullato una visita in Russia ed è volato in elicottero lunedì mattina in Abruzzo poche ore dopo il disastro, all'ora di pranzo era in televisione seduto al fianco del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, a rilasciare numeri e statistiche sulle morti, sulla distruzione, e sulle squadre di soccorso.
Martedì era di nuovo lì per dare un'altra occhiata, e mercoledì ha fatto un giro a piedi nel centro devastato de L'Aquila, la capitale dell'Abruzzo."E' molto peggio di quello che pensavo" ha commentato alla conferenza stampa, ormai un rituale quotidiano. "Pensavo fossero state danneggiate solo le vecchie abitazioni, ma qui non c'è più un edificio intatto, è una città fantasma".
Con indosso un elmetto di sicurezza stile Ultraman, ha parlato con i superstiti, uno dei quali, un'anziana signora dai capelli bianchi piangendo gli ha detto:" Silvio, c'aiuti, non mi è rimasto niente, nemmeno i denti! Non dimenticarti di noi!" Scrollandosi di dosso la timidezza verso le persone comuni che negli anni passati lo aveva reso un testimone imbarazzato delle tragedie altrui, le ha accarezzato i capelli stringendola al petto.
"Faremo tutto il possibile" ha risposto con la voce soffocata dall'emozione, "vedrà nessuno sarà dimenticato, siamo qui."
In questo modo, a poche settimane dalle elezioni europee, Berlusconi sembra aver trovato il modo per dominare le notizie sul terremoto per tutta la settimana, evitando di dare l'impressione di sfruttare la tragedia per fini politici.
E secondo uno dei principale quotidiani italiani, dopo 15 anni in politica avrebbe trovato la sua situazione operativa ideale. " Massimo Gramellini ieri ha scritto sulla stampa:"Ci voleva un incubo per realizzare il sogno degli elettori di Berlusconi. Per la prima volta lo abbiamo visto all’opera non come politico né come imprenditore, ma come imprenditore dotato di potere politico. Si è arrotolato le maniche ed è sceso in campo.suo campo, quello del «fare», dove può esprimere la personalità debordante senza i vincoli delle procedure formali."
Berlusconi così ha reso i suoi avversari praticamente invisibili. Anche Franceschini, il leader dell'opposizione, capo del Partito Democratico è andato a L'Aquila, mercoledì, ma nessuno se n'è accorto. Il presidente Napolitano c'è stato ieri, Papa Benedetto ha detto che farà visita al più presto, ma nessuno dei due ha sfidato il premier che mercoledì ha detto di non aver dormito per 44 ore mentre sciorinava statistiche con modi da macchinetta: 2,962 tende per 17,772 persone, 24 cucine da campo, 14 ospedali da campo 28,000 senzatetto, 8,500 squadre di emergenza e così via.
Sembra ripetersi la scena della crisi per la spazzatura a Napoli, quando un anno fa dopo aver vinto le elezioni ha tenuto nella città in primo vertice di governo e fece gran mostra di essersi preso personalmente carico del problema, con lo stesso capo della Protezione Civile al suo fianco.
Ma Napoli era una sfida più tosta: L'ostilità all'impianto di nuovi inceneritori e il coinvolgimento del crimine organizzato nell'affare dei rifiuti erano alcuni degli elementi che la resero una crisi difficile da gestire.
Al contrario, il disastro procurato dal terremoto è fortunatamente semplice: ci sono solo vittime, decine di migliaia, come la donna con la dentiera.
Nessuno ha la forza di accusare Berlusconi di ricavare capitale politico dalle loro disgrazie; e quasi tutti devono essere sinceramente grati che qualcuno così energico, deciso e potente sia disceso dall'alto a sventolare la sua bacchetta magica.
Così la riduzione della oplitica italiana ad una sola grande personalità, il progetto di Berlusconi da quando si candidò 15 anni fa, è praticamente completo.

Da The Independent 10/04/09, Peter Popham

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