martedì 22 aprile 2008

passaggi

Ripensando ai libri che leggo, e a quelli che ho letto, non riesco ad individuarne uno più bello degli altri, ma riesco a individuare con estrema certezza quello che ha segnato il passaggio nella mia adolescenza: La Casa degli Spiriti di Isabel Allende.
E' un libro bellissimo, narrato meravigliosamente, come forse sanno fare solo gli scrittori cileni, che narra una saga familiare al limite del surreale, una bambina che parla con i morti, una ragazza bellissima con i capelli verdi che nessuno osa avvicinare, e per la quale un uomo passerà la vita in miniera, per poi perderla prima ancora di averla, ma d'altra parte non ci si può innamorare degli angeli... Una figlia ribelle, e una nipote che nella rivoluzione sceglie l'amore.

Ma parla anche di quei giorni terribili che sono stati quelli del golpe di Pinochet, della cattiveria degli uomini che si abbatte sulle vittime più innocenti, su chi non sa difendersi ma prova a farsi forza, narra le debolezze umane senza mai giudicarle, e da un punto di vista così squisitamente femminile, che praticamente non si nota.

Ci sono molte donne in questo libro, donne che amano, che lottano, che vivono in un mondo alternativo, che soffrono, più o meno indirettamente, che fanno scelte difficili, ma che seguono sempre il loro cuore, che non mente mai!

Poi non saprei dire in che cosa ha segnato il mio passaggio, ma alla fine di questo romanzo, un pezzo della bambina che era in me se n'è andato... ma è volato via come un soffio leggero, e ho sentito la sua assenza quando avevo già fatto troppa strada per tornare indietro a prenderlo.

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